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4. Energia e Ambiente

In questa sezione vengono trattati i seguenti argomenti: infrastruttura energetica, qualità dell'aria, acqua, rifiuti e suolo

Indice

 

4.1. Energia

La fornitura di energia elettrica in Malesia è considerata adeguata, caratterizzata da buoni livelli di affidabilità.

Nella penisola Malese, il principale fornitore di energia elettrica è Tenaga Nasional Berhad (TNB), una società di servizi pubblici nazionale. Tuttavia, ci sono altre energy utility che operano nella regione, tra cui NUR Power Sdn. Bhd., una Independent Power Utility (IPU) che genera e distribuisce elettricità ai clienti nel Kulim Hi-Tech Industrial Park (KTHP) situato a Kedah. Inoltre, ci sono distributori più piccoli che hanno ottenuto le licenze per vendere energia elettrica in specifiche aree dedicate. Ad esempio, Malakoff Utilities Sdn. Bhd. fornisce elettricità alla Kuala Lumpur Sentral Development Area (KLS), mentre Beibu Gulf Holding (Malaysia) Sdn. Bhd. distribuisce energia elettrica nel parco industriale Malaysia China Kuantan.

Nel Borneo, la fornitura di energia elettrica è gestita da Sabah Electricity Sendirian Berhad (SESB) e Sarawak Energy Berhad (SEB) nelle rispettive regioni.

La produzione di energia in Malesia è principalmente un mix di energia termica, gas e idroelettrica. Gli impianti di generazione sono di proprietà sia delle utilities che dei produttori indipendenti di energia (IPP). Le fonti energetiche rinnovabili come il solare, il piccolo idroelettrico, il biogas e la biomassa sono attivamente promosse come parte dell’iniziativa nazionale sulla tecnologia verde.

Nell’agosto del 2023, il Governo della Malaysia ha pubblicato la National Energy Transition Roadmap (NETR)1, che implementa ed espande la National Energy Policy 2022-2040.

La NETR ha sviluppato il Responsible Transition Pathway 2050 (RT Pathway 2050) per una transizione dei sistemi energetici della Malaysia dai combustibili fossili a sistemi più verdi e a basse emissioni di carbonio. Il modello Total Primary Energy Source (TPES) ha indicato che la domanda malaysiana di energia aumenterà dello 0,2% annuo da 95 Mtep nel 2023 a 102 Mtep nel 2050. Il RT Pathway 2050 mira all’eliminazione graduale del carbone e la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili dal 96% nel 2023 al 77% nel 2050. Il gas naturale è destinato a diventare non solo un combustibile transitorio, ma anche il principale contributore del TPES con 57 Mtep (56%) seguito dalle energie rinnovabili che includono solare, idroelettrica e bioenergia, che collettivamente contribuiscono al 23% del TPES nel 2050 dal solo 4% nel 2023.

Secondo la National Energy Policy 2022-2040 (DTN), il settore energetico ha contribuisce per circa il 28% al PIL e impiega il 25% della forza lavoro totale in Malaysia. Inoltre, è una fonte fondamentale di reddito nazionale, con i prodotti legati al petrolio che contribuiscono per il 31% al reddito fiscale e le esportazioni di energia che costituiscono il 13% del valore totale delle esportazioni. Il settore energetico avvantaggia inoltre più di 10 milioni di clienti fornendo l’accesso quotidiano all’energia elettrica e consentendo la mobilità attraverso una fornitura affidabile di carburanti. Anche i posti di lavoro e le opportunità commerciali creati nel settore energetico, nonché i moltiplicatori economici nelle catene di approvvigionamento legate all’energia, contribuiscono positivamente allo sviluppo socioeconomico della nazione.

La riduzione della dipendenza dalle fonti fossili è una strategia ambiziosa per un Paese, come la Malaysia, così legata all’economia del petrolio, considerando che PETRONAS (Petroliam Nasional Berhad) è una delle più grandi ed influenti aziende del mondo nel settore Oil&Gas2 e, anche a livello di immagine internazionale della stessa Malaysia, il Circuito Internazionale di Sepang, che ospita i Gran Premi di Formula Uno e Moto GP, a partire da ottobre 2023 sarà intitolato proprio a PETRONAS3.

Secondo le proiezioni, RT Pathway 2050 dovrebbe generare opportunità di investimento comprese tra 1,2 trilioni di RM e 1,3 trilioni di RM (236-255 miliardi di EURO) entro il 2050. Questa traiettoria prevede un contributo aggiuntivo di 220 miliardi di RM (43 miliardi di EURO) al prodotto interno lordo (PIL) e genererà circa 310.000 opportunità di lavoro entro il 2050. In particolare, si prevede che questi vantaggi economici saranno inclusivi, avvantaggiando le famiglie a reddito medio e basso e facilitando un progresso sociale diffuso4.

Sono sei le leve strategiche individuate per la transizione, articolate in 10 progetti chiave, ovvero: 

Leva strategica

Progetto chiave

Efficienza Energetica (EE)

1) Efficient Switch

  • Energy Efficiency and Conservation Act (EECA) by NRECC,

  • Energy Audit for Rail Sector by Ministry of Transport (MOT)

Energia Rinnovabile (RE)

2) RE Zone

  • Integrated RE Zone by Khazanah Nasional Berhad

  • Solar park by TNB

  • hybrid hydro-floating solar PV (HHFS)

  • Residential Solar (4.5MW) by Sime Darby Property

3) Energy Storage

  • Energy Storage System (ESS) by NRECC and Energy Commission

4) Energy Secure

  • Sabah Energy Security Initiative by Energy Commission of Sabah (ECoS)

Idreogeno

5) Green Hydrogen

  • Sarawak Hydrogen Hub by SEDC Energy

6) Hydrogen for Power

  • Co-firing of hydrogen and ammonia by TNB

Bioenergia

7) Biomass Demand Creation

  • Biomass clustering by NRECC and SEDA

  • Biomass co-firing by Malakoff

Mobilità Verde

8) Future Mobility

  • EV charging stations by MITI

  • Mobile hydrogen refuelling station by MOSTI

  • Public transport electrification by MOT and Prasarana

Solar PV for Rail by MOT

9) Future Fuel

  • Biofuels Hub by PETRONAS

Cattura, Utilizzo e Stoccaggio del Carbonio (CCUS)

10) CCS for Industry

  • Regulatory Framework by Ministry of Economy

  • Kasawari carbon capture and storage (CCS) by PETRONAS

Tabella : Progetti chiave catalizzatori, NETR, pg. 53 e seguenti

 

4.2. Aria

In Malaysia, la maggior parte del tempo, la qualità dell'aria è da buona a moderata in termini di Indice di Qualità dell'Aria, tranne durante gli episodi di inquinamento stagionale influenzati dalla meteorologia e dagli impatti transfrontalieri, che consistono in una coltre di fumo causata dagli incendi boschivi e dai roghi dei rifiuti agricoli nella regione del sud-est asiatico, in particolate trascinati dai monsoni dalla aree indonesiane di Sumatra e del Borneo. Anche la rapida urbanizzazione, lo sviluppo economico e altre attività socioeconomiche stanno contribuendo in modo significativo ai problemi di inquinamento atmosferico in Malaysia 5.

La tendenza a lungo termine e lo stato della qualità dell’aria suggeriscono che le concentrazioni di CO, NO2 e SO2 sono state influenzate principalmente dal traffico pesante mentre il PM10 è stato influenzato dalla combustione della biomassa.

Le principali fonti di inquinamento atmosferico in Malesia includono il trasporto stradale, la produzione di energia, le attività industriali e altro. I trasporti sono responsabili di circa il 70% dell’inquinamento atmosferico, in particolare dell’aumento del particolato nelle aree urbane. 

Le emissioni di NOX sono alimentate per il 70% dai veicoli a motore, per il 16% dalle centrali elettriche, per il 12% dalle industrie e per il 2% da altre fonti, mentre le emissioni di SO2 sono alimentate per il 41% dalle centrali elettriche, per il 23% dalle industrie, per il 16% dai veicoli a motore e per il 2% da altre fonti.

La Malaysia utilizza l’Indice degli Inquinanti Atmosferici (API), che segue da vicino l’indice degli standard di inquinamento della Environmental Protection Agency degli USA, per misurare l’inquinamento atmosferico. Attualmente ci sono 65 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria6.

La normativa di riferimento per la qualità dell’aria è il Environmental Quality Act 1974, come emendato dal Environmental Quality (Clean Air) Regulations 2014. Il proprietario o l'occupante di una unità immobiliare coinvolta in qualsiasi attività o industria elencata nel Primo Allegato dei Regolamenti dovrà attuare specifiche misure per ridurre l'emissione di inquinanti atmosferici, in conformità con le Migliori Tecniche Disponibili Economicamente Ottenibili (BATEA) determinate dal Direttore Generale. Ogni unità immobiliare dovrà essere dotata di un sistema di controllo dell'inquinamento atmosferico secondo le specifiche determinate dal Direttore Generale. I Regolamenti prevedono inoltre disposizioni per: il monitoraggio del sistema di controllo dell'inquinamento atmosferico, il mantenimento dei registri, la licenze speciali, reati e sanzioni, ecc7.

La Malaysia partecipa ai meccanismi di cooperazione regionale e dell’ASEAN per combattere e ridurre il fenomeno delle coltri transfrontaliere, anche se in diverse occasioni l’Indonesia ha rigettato le responsabilità attribuitele dalla Malaysia. Quando il fenomeno diventa particolarmente grave, il governo federale interviene con il cloud seeding, per forzare le precipitazioni metereologiche8.

 

4.3. Acqua

Nonostante una media di circa 1.000 miliardi di metri cubi di precipitazioni annuali, alcuni stati della Malaysia sperimentano periodicamente carenze di approvvigionamento idrico. La distribuzione stagionale delle precipitazioni, la rapida crescita economica, l’urbanizzazione e la migrazione in alcune regioni, oltre al cambiamento climatico, hanno creato squilibri nella domanda e nell’offerta di acqua. 

Si stima che i consumi d’acqua siano circa 30 miliardi di metri cubi annui e che possa crescere a 61 miliardi nel 2040 e 121 miliardi nel 2060. L’attuale approvvigionamento idrico dipende al 98% dalle acque superficiali, prelevate da aree di riserva da bacini artificiali creati con dighe, mentre solo il 2% proviene da acque di falda, l’agricoltura consuma l’80% dei prelievi di acque dai fiumi ed il 45,7% dei prelievi totali, l’industria consuma il 29,9% dei prelievi totali e gli utilizzi civili ed urbani consumano il 24,5% del totale9.

L’indice di qualità dell'acqua è calcolato sulla base dei sei parametri OD (Ossigeno Disciolto), BOD, COD, NH3-N (azoto ammoniacale), SS (Solidi Sospesi) e pH (DOE 2018) e classificato in tre categorie in base all'indice: pulita, leggermente inquinata e inquinato10. I risultati di un periodo di osservazione di dieci anni sui fiumi della Malaysia, dal 2008 al 2018, pubblicati dal Dipartimento dell’Ambiente (DOE), indicano che 357 fiumi (ovvero, 56%) sono puliti, 231 fiumi (36%) sono leggermente inquinati e 50 fiumi (8%) sono inquinati.

Nel 2018, in Malaysia esistevano 10.773 impianti di depurazione delle acque reflue (per circa 30 milioni di abitanti equivalenti), di cui 6.932 gestiti da IWK (Indah Water Konsortium Sdn. Bhd.), una società di proprietà del Ministero delle Finanze e i restanti 3.841 gestiti direttamente dai Comuni di pertinenza. Gli impianti di depurazione eseguono principalmente il trattamento primario e secondario, il trattamento terziario è ancora poco diffuso11.

Scollegati dai depuratori, sono stati censiti 1.361.784 fosse settiche e 1.185.032 di altri sistemi (pozzi neri) per circa 13,4 milioni di abitanti equivalenti.

La base normativa il Environmental Quality Act 1974 (EQA 1974), al quale si aggiungono diverse norme EQ (Environmental Quality) che sono state varate a partire dal 2009, soprattutto per regolamentare la gestione delle fognature e la gestione degli scarichi industriali, in generale e per specifici settori. 

Per quanto riguarda il settore industriale, nel 2022 il Dipartimento dell’Ambiente (DOE) ha censito 57.584 unità immobiliari industriali, di cui 6.015 (10,4%) producono acque di scarico. Il DOE regolamenta e pone particolare attenzione e monitoraggio agli scarichi dei frantoi di olio di palma, alle fabbriche di lavorazione della gomma naturale e a 40 altri tipi di attività industriale. 

Per quanto riguarda i frantoi di olio di palma, ad esempio, gli effluenti da scaricare in ambiente devono essere trattati per rientrate nei parametri fissati nelle tabelle delle sezioni 16 e 18 dell’EQA 1974, che prevedono, tra gli altri, un BOD3 di 100mg/l, e pagano una tassa di emissione di 10 MYR (circa 1,96 Euro) a tonnellata di carico di BOD se vengono scaricate in un corso d’acqua o di 50 MYR (9,8 Euro) a tonnellata di carico di BOD se vengono scaricati su un terreno. Le violazioni vengono punite con una multa iniziale di 25.000 MYR (circa 4900 Euro) se scarico in corso d’acqua o di 50.000 MYR (circa 9800 Euro) se scarico in campo, a cui si aggiungono 1000 MYR (circa 196 Euro) per ogni giorno in cui l’impianto non rientra nei parametri dal momento della notifica, oltre ad una una pena detentiva fino a 2 anni12.

I principali problemi e sfide individuati nel settore del trattamento delle acque reflue riguardano la necessità di inasprire le pene ed aumentare i controlli, estendere le fognature e collegare gli impianti isolati, implementare programmi informativi e formativi (soprattutto per le imprese). Inoltre, la Malaysia intende implementare compiutamente il modello del “carico giornaliero massimo totale” e, su questo tema, è aperta a cooperazione e scambi internazionali. 

 

4.4. Rifiuti

La gestione dei rifiuti in Malaysia è gestita principalmente dal settore pubblico, supportato da un quadro normativo che regola la generazione, lo stoccaggio, la raccolta, il trasferimento e il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. I due principali organismi in Malaysia responsabili dell'implementazione e dell'applicazione delle politiche e dei regolamenti per la gestione dei rifiuti solidi sono il Dipartimento Nazionale per la Gestione dei Rifiuti Solidi (JPSPN) e la Solid Waste and Public Cleansing Management Corporation (SWCorp)13.

La regolamentazione del settore è stata piuttosto travagliata nel corso dei decenni, partendo da una situazione iniziale in cui la competenza ricadeva in capo ai singoli Stati, con sviluppi disomogenei, portando prima a portare il settore il più possibile sotto il controllo federale e, di recente, puntando alla privatizzazione di una parte di esso.

La normativa federale di riferimento, che ha impresso la svolta al settore, è il “Solid Waste and Public Cleansing Management Act 2007” (Legge 672), entrato in vigore nel settembre del 2011, che, però, è stato implementato ancora solo da sei dei tredici Stati (Perlis, Kedah, Pahang, Negeri Sembilan, Melaka, Johor) e due dei tre Territori Federali (Kuala Lumpur e Putrajaya), portando ad un miglioramento della situazione generale, ma ancora con disparità e ampia necessità di investimenti14.

In Malesia, i rifiuti solidi urbani (RSU) comprendono rifiuti domestici, i rifiuti generati da attività istituzionali e commerciali e rifiuti industriali. nel 2021, il “Ministero dell'edilizia abitativa e degli Enti Locali” (MHLG) ha stimato che sono stati generati circa 14 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani, di cui i rifiuti solidi domestici (65%) rappresentano la frazione dominante del totale, seguiti dai rifiuti commerciali e istituzionali (28% ) e rifiuti industriali (7%).

La produzione giornaliera di rifiuti solidi urbani in Malesia è più che raddoppiata negli ultimi 20 anni a causa della crescita della popolazione e della crescente urbanizzazione, che ha raggiunto i 32,8 milioni nel 2021, con una produzione stimata di rifiuti domestici di 38.207 tonnellate al giorno (1,17 kg/pro capite/giorno), di cui l'82,5% viene smaltito in discarica15.

La percentuale dichiarata nel 2021 di riciclaggio del totale dei rifiuti è del 31,52%, nel 2020 era del 30,67% e l’obiettivo nazionale fissato per il 2025 sarebbe del 40%16.

Il Rifiuto Solido Urbano è composto per il 36% dal avanzi di cibo, per il 24% da plastica, per il 9% da carta/cartone, 2% metalli, 2% vetro, 4% sfalci e potature e per il 23% da un mix di tessili, pelle, gomma, rifiuti pericolosi, pannolini e altro.

La gestione dei rifiuti ha un costo medio di MYR 148/t/g, circa 29 Euro a tonnellata a giorno, che giustifica la fama della Malaysia di avere uno dei budget più bassi del Sud Est Asiatico per la gestione dei rifiuti.

Circa il 40-80% della spesa degli Enti Locali derivava dai costi di gestione dei rifiuti e dalla pulizia pubblica, mentre circa due terzi delle tasse riscosse dagli Enti Locali sono stati spesi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi.

In media, la spesa in conto capitale di una nuova discarica è superiore a 30 milioni di MYR (circa 5,8 milioni di Euro) e le spese operative sono pari a circa 35 MYR/t (6,9 Euro a tonnellata).

La privatizzazione dei servizi di gestione dei rifiuti è costata al governo più di 300 milioni di MYR (circa 59 milioni di Euro) e si prevede che continuerà ad aumentare, grazie alla maggiore adozione della legge 672 da parte di un numero maggiore di aree che richiedono la gestione federale dei servizi di pulizia pubblica e dei rifiuti.

Secondo MHLG, il 61% dei costi totali della gestione dei rifiuti e della pulizia pubblica sono pagati dal governo federale, mentre il resto è pagato dagli Enti Locali, questo perché molti Enti Locali non riescono a pagare i costi di implementazione dei sistemi: è stato rilevato che i costi effettivi della gestione dei rifiuti possono essere fino a 2,5 maggiori rispetto al budget effettivamente allocato.

Le tre principali fonti di finanziamento per i rifiuti solidi urbani sono le tasse comunali, le tariffe per i servizi e i sussidi governativi. La tassazione comunale è essenziale per finanziare i servizi dei rifiuti solidi urbani poiché le tariffe del servizio non coprono i costi delle operazioni di raccolta e trasferimento.

Attualmente ci sono 141 discariche operative e 182 discariche chiuse, di quelle attive, solo 21 (15%) sono discariche sanitarie, mentre le rimanenti sono discariche a cielo aperto.

L’incenerimento è il seconda metodo di smaltimento dei rifiuti, tuttavia la composizione del rifiuto domestico non è facilmente gestibile negli inceneritori, a causa dell’elevata umidità, pertanto l’incenerimento è utilizzato principalmente per i rifiuti ospedalieri, nel 2021 sono stati censiti 5 inceneritori con una capacità compresa tra i 200 ed i 500 chili/ora e 7 inceneritori con una capacità tra 20 e 50 chili/ora.

Il Kajang Municipal Council WtE facility è il primo termovalorizzatore della Malaysia, è stato inaugurato nel 2006 e portato a pieno regime nel 2010, con una capacità di 1100 tonnellate di rifiuti al giorno e produce 8MW elettrici al giorno. Prima di essere incenerito, il rifiuto solido urbano viene trattato e trasformato in Combustibile Solido Secondario.

MHLG ha intenzione di realizzare almeno un termovalorizzatore per ciascun Stato che adotta la Legge 672, in modo da ridurre ulteriormente la dipendenza dalle discariche, inoltre, per agevolare gli investimenti è prevista una Feed-in-Tariff (FiT) base che varia da 0,2687 a 0,3085 MYR al kWh (da 5,28 a 6,07 eurocent al kWh) a seconda della taglia dell’impianto cui si aggiungono FiT premiali di minore entità a seconda delle caratteristiche tecnologiche dell’impianto17.

Esistono due tipologie principali di centri di raccolta per il riciclaggio: centri di riacquisto e raccolta da marciapiede.

Nei centri di riacquisto, le persone vendono i propri materiali riciclabili differenziati e vengono pagate direttamente o indirettamente attraverso una riduzione della tassa sulla raccolta dei rifiuti. Ci sono 599 centri di riacquisto e di solito si trovano in luoghi come supermercati o centri commerciali.

La raccolta da marciapiede è istituita e gestita da Enti Locali, Organizzazioni Non Governative (ONG), concessionari o altre organizzazioni private. I materiali riciclabili vengono separati all’origine e devono solo essere trasportati sul marciapiede, il che porta a tassi di partecipazione molto più elevati rispetto ai centri di riacquisto. La raccolta da marciapiede è riconosciuta come un modo efficace per ridurre al minimo i costi e i tempi di riciclaggio.

I materiali riciclabili raccolti vengono poi venduti alle fabbriche di riciclaggio o ad aziende che esportano i materiali riciclabili all'estero.

Il governo malaysiano ha esteso fino al 2026 le misure di defiscalizzazione degli investimenti nella gestione integrata dei rifiuti e della termovalorizzazione18.

 

4.5. Suolo

La crescita della Malesia da economia agricola a fiorente paese in via di ha comportato un crescente stress per l’ambiente naturale e di vita; il Paese si è trovato ad affrontare la realtà del degrado ambientale, dello sfruttamento delle risorse naturali, dell’inquinamento ambientale dovuto ai cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità come conseguenza del sviluppo19.

Siti potenzialmente contaminati, come stazioni di servizio, depositi di carburanti, scali ferroviari, discariche, siti industriali e terreni ex minerari hanno destato sempre maggiore preoccupazione, fino a quando il Dipartimento dell’Ambiente ha affrontato la situazione e, nel corso del 9° Piano Quinquennale (2006-2011) ha prima avviato uno studio sistemico su “Criteri e standard per la gestione e il ripristino dei terreni contaminati in Malesia”, per poi arrivare alle pubblicazione di tre linee guida per “per la gestione e il controllo del territorio contaminato in Malesia”20:

  1. Livelli di screening dei siti raccomandati dalla Malesia per terreni contaminati21

  2. Valutazione e segnalazione dei siti contaminati22

  3. Bonifica dei siti contaminati23

Si definisce come terreno contaminato un sito:

  • in cui una sostanza è presente in concentrazioni superiori alla concentrazione alla quale la sostanza è normalmente presente nel o sul terreno nella stessa località e comporta (o è probabile che costituisca) un pericolo immediato o a lungo termine per la salute umana o per l'ambiente

  • oppure supera la concentrazione specificata nei Livelli di screening del sito (SSL).

I parametri generali di screening sono specificati nell’Appendice C della Linea Guida 1, mentre gli obiettivi di bonifica vengono determinati in sede di Analisi di Rischio sito-specifica.

L’autorità competente per tutto il territorio nazionale è il Dipartimento dell’Ambiente (DOE), vige il principio “chi inquina paga”, pertanto che ha inquinato è responsabile sia in sede penale che civile, tuttavia il DOE fa riferimento direttamente al proprietario dell’area, anche se incolpevole, il quale, nel caso in cui chi ha inquinato non sia reperibile, ha l’obbligo di avviare l’iter di indagine preliminare, caratterizzazione, analisi di rischio e, infine, bonifica.

1 https://www.ekonomi.gov.my/sites/default/files/2023-09/National%20Energy%20Transition%20Roadmap_0.pdf

2 https://www.petronas.com/media/media-releases/petronas-retains-position-worlds-strongest-oil-and-gas-brand

3 https://www.malaymail.com/news/sports/2023/10/31/petronas-acquires-naming-rights-for-sepang-circuit/99442

4 https://www.mida.gov.my/national-energy-transition-roadmap-netr-charting-a-path-to-a-sustainable-energy-landscape/

5 https://www.eanet.asia/wp-content/uploads/2020/04/6-Malaysia_Factsheet_compressed.pdf

6 https://www.trade.gov/country-commercial-guides/malaysia-environmental-technology

7 https://www.fao.org/faolex/results/details/en/c/LEX-FAOC176891/

8 https://www.reuters.com/world/asia-pacific/malaysia-prepares-make-rain-close-schools-haze-worsens-2023-10-03/

9 https://wepa-db.net/wp-content/uploads/2023/02/1_State-of-water-environment_Malaysia.pdf

10 https://www.environment.com.my/wp-content/uploads/2016/05/River.pdf

11 https://www.ais.unwater.org/ais/pluginfile.php/501/mod_page/content/87/report_malaysia.pdf

12 https://wepa-db.net/wp-content/uploads/2023/02/206_Malaysia_report-2022.pdf

13 https://www.trade.gov/country-commercial-guides/malaysia-environmental-technology

14 https://eng.ox.ac.uk/media/12832/towards-sustainable-municipal-solid-waste-management-in-malaysia.pdf

15 https://www.mida.gov.my/waste-to-energy-for-a-sustainable-future/

16 https://www.mida.gov.my/waste-to-energy-wte-the-preferred-approach-for-waste-management-in-malaysia/

17 https://www3.seda.gov.my/iframe/

18 https://www.mida.gov.my/wp-content/uploads/2023/12/HORIZONTAL-of-Green-Incentives-Budget-2024.pdf

19 https://openknowledge.fao.org/handle/20.500.14283/i9824en

20 https://enviro2.doe.gov.my/ekmc/digital-content/road-map-implementation-of-legal-framework-on-contaminated-land-management-in-malaysia/

21 https://www.doe.gov.my/wp-content/uploads/2021/09/1.-Contaminated-Land-Management-and-Control-Guidelines-No-1_Malaysian-Recommended-Site-Screening-Levels-for-Contaminated-Land.pdf

22 https://www.doe.gov.my/wp-content/uploads/2021/09/2.-Contaminated-Land-Management-and-Control-Guidelines-No-2_Assessing-and-Reporting-Contaminated-Sites.pdf

23 https://www.doe.gov.my/wp-content/uploads/2021/09/3.-Contaminated-Land-Management-and-Control-Guidelines-No-3_Remediation-of-Contaminated-Sites.pdf