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1. Sviluppo

Singapore è una Città-Stato che si estende su un territorio insulare di 735 chilometri quadrati, con una popolazione di 5,6 milioni di abitanti; si tratta di un territorio amministrativo grande poco più della metà di quello di Roma Capitale e con oltre il doppio degli abitanti. Il PIL pro-capite è di circa 88.000 dollari, tra i più alti al mondo e 2,6 volte maggiore di quello italiano.

Originariamente una colonia britannica, entrò a far parte della Federazione della Malaysia nell’agosto del 1963, ma fu da questa espulsa nel 1965. Il 9 agosto di quell’anno, l’ex colonia divenne ufficialmente la Repubblica di Singapore, aderente al Commonwealth (a cui ancora aderisce). 

Nel 1967, Singapore fu cofondatore dell’ASEAN.

Con le elezioni del 30 maggio 1965, Lee Kuan Yew fu elettro primo ministro e mantenne la carica fino al 1990, in seguito mantenne la carica di “ministro anziano” durante il premierato del sul successore Goh Chok Tong e dal 2004, anno in cui fu nominato premier il suo figlio pirmogenito, Lee Hsien Loong, fu “ministro mentore”, mantenendo una grande influenza politica fino alla sua morte del 2015. Lee Hsien Loong è rimasto in carica come primo ministro fino al 15 maggio 2024, data in cui è stato avvicendato da Lawrence Wong, mantenendo la carica di “ministro anziano”.

Il Governo di Singapore ha un’impronta tecnocratica che ha operato per sviluppare la città-stato in una economia fiorente, una delle maggiori capitali finanziarie del mondo, con una economia basata su industria e servizi ed uno dei sistemi infrastrutturali più efficienti ed avanzati al mondo.

Nel 2023, circa il 39% degli abitanti di Singapore sono stranieri1; nel 2020 la popolazione era per il 74,3% di etnia cinese, per il 13,5% di etnia malaysiana, per il 9% di etnia indiana e per il 3,2% di un mix di altre etnie2.

La composizione multi-etnica e multi-religiosa della popolazione di Singapore ha portato a scontri razziali negli anni ’60. Il Governo di Singapore ha operato sin da allora per mantenere uno status di armonia sociale; in memoria dei tumulti più gravi del ‘64, nel 1997 il governo di Singapore ha varato il “Racial Harmony Day”3, che si celebra il 21 luglio, tuttavia alcuni episodi particolarmente violenti del dicembre del 2013 indicano che, sebbene sotto controllo, le tensioni etniche sono ancora presenti. Nello stesso anno, il governo ha pubblicato il libro bianco “A sustainable population for a dynamic Singapore”4, che prevedeva che entro il 2030 il 50% della popolazione di Singapore potrebbe essere composta da immigrati provenienti dalle aree dell'Asia centrale, riducendo significativamente il peso dell’etnia cinese.

Ciò nonostante, Singapore rimane una delle città più sicure al mondo, con 3939 taccheggi, 1695 furti, 1528 molestie e 476 casi di voyerismo.

Dato il territorio estremamente contenuto, Singapore è sostanzialmente privo di risorse naturali, il suo sistema economico si basa sullo sfruttamento intelligente della sua posizione logistica strategica, come punto di passaggio delle rotte che collegano l’oceano indiano e l’asia orientale e come hub per le rotte che collegano il sud est asiatico insulare e l’Oceania.

Singapore ha investito in un’industria manifatturiera, che ha contribuito per il 21,6% del PIL5 nel 2023, orientata all’export (Il saldo di bilancia commerciale rappresenta il 37% del PIL) che si basa sull’importazione di materie prime e la loro trasformazione, tra cui la raffinazione del petrolio e la produzione chimica, la produzione di chip, semiconduttori e wafer, la produzione biomedicale e la produzione meccanica6.

Il settore commercio all’ingrosso ed il trading è il secondo contributore al PIL, con una quota del 18,6%, seguito dal settore della finanza e delle assicurazioni, con una quota del 13,5%, e dal settore della logistica, con una quota del 10,4%.

Altri settori di rilievo sono quelli dei servizi professionali e amministrativi (8,4% del PIL), quello delle altre industrie dei servizi (9,3%), immobiliare e costruzioni (5,6%) e informatica (5,4%).

Nel 2023, le Piccole e Medi Imprese rappresentavano il 99% del tessuto imprenditoriale ed occupavano il 71% della forza lavoro, producendo il 44% del Valore Aggiunto nominale.7

La città-stato importa il 90% del cibo consumato8, per assicurare la sicurezza alimentare, le importazioni sono state distribuite su una pluralità di Paesi fornitori, 180 nel 2022. Nel 2019, il Governo ha lanciato l’obiettivo “30by30”, di produrre il 30% dei cibo necessario entro il 2030, incentivando produzioni tecnologiche e sostenibili verticali, come la coltivazione idroponica con acqua ricircolata.

L’acqua è una risorsa scarsa, Singapore fa affidamento sull’accordo con la Malaysia, che scadrà nel 2061, per poter importare fino a 1325 litri di acqua al giorno, ma per garantire la sicurezza idrica il Governo ha varato la politica dei “quattro rubinetti”, che punta ad investire nel riutilizzo delle acque depurate, nella desalinizzazione e nella valorizzazione delle riserve locali9 (il 5% del territorio di Singapore si inserisce in un contesto acquatico con due laghi e fiumi).

Singapore si distingue per il particolare meccanismo di pianificazione urbanistica, nel quale l’agenzia di edilizia pubblica (HDB – Housing & Development Board) gioca un ruolo chiave nella progettazione e costruzione di singoli edifici e di interi villaggi residenziali10 e che, di fatto, nel 2023 rappresentano il 77,8% del totale delle abitazioni. La abitazioni costruite da HDB possono essere acquistate dai residenti, tanto che l’indice di proprietà di Singapore è uno dei più alti del mondo: l’89,7% delle abitazioni, infatti sono di proprietà di chi ci vive11.

Per finanziare la decarbonizzazione dell’economia, nel 2019, Singapore ha varato la Carbon Tax, che nel periodo 2019 – 2023 era calcolata in misura fissa di 5 dollari di Singapore (3,69 USD) per tonnellata di CO2 equivalente, poi alzata a 25 dollari di Singapore (18,45 USD) nel 2024 e verrà progressivamente aumentata fino a raggiungere tra i 50 e gli 80 dollari di Singapore (36,89 – 59,03 USD) nel 203012.

Nel febbraio del 2021, Singapore ha lanciato il “Singapore Green Plan 2030”, la strategia per portare avanti l’agenda nazionale sullo sviluppo sostenibile. Il Green Plan 2030 traccia obiettivi ambiziosi e concreti per i prossimi 10 anni, rafforzando gli impegni di Singapore nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e dell’Accordo di Parigi e fissando l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

1 https://www.reuters.com/world/asia-pacific/singapores-population-grows-5-foreign-workers-return-post-pandemic-2023-09-29

2 https://www.singstat.gov.sg/-/media/files/publications/cop2020/sr1/findings.pdf

3 https://www.nlb.gov.sg/main/article-detail?cmsuuid=d584f038-2d67-4a3b-b786-7d2116dbec3b

4 https://www.strategygroup.gov.sg/images/publicationimages/chart7.png.pdf

5 https://www.mas.gov.sg/-/media/mas-media-library/publications/recent-economic-developments/2024/recent-economic-developments-in-singapore-29-jan-2024.pdf

6 https://www.edb.gov.sg/content/dam/edb-en/about-edb/media-releases/manufacturing-statistics/Census_of_Manufacturing_Activities/EDB%20Annual%20Mftg%20Performance%202022.pdf

7 https://www.singstat.gov.sg/modules/infographics/economy#enterprise

8 https://www.sfa.gov.sg/food-farming/sgfoodstory

9 https://www.pub.gov.sg/Public/WaterLoop/OurWaterStory

10 https://www.hdb.gov.sg/about-us/history/town-planning

11 https://www.singstat.gov.sg/find-data/search-by-theme/households/households/latest-data

12 https://www.nccs.gov.sg/singapores-climate-action/mitigation-efforts/carbontax/