4. Energia e Ambiente
In questa sezione vengono trattati i seguenti argomenti: infrastruttura energetica, qualità dell'aria, acqua, rifiuti e suolo
Indice
4.1. Energia
Circa il 40% delle emissioni di gas serra di Singapore provengono dal settore energetico, se la Città-Stato vuole raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, gran parte dei suoi sforzi devono essere destinati a rendere più verde questo settore1.
A giugno 2023, quasi tutta l’energia di Singapore è generata dal gas naturale, che rappresenta il 94,3% del mix di combustibili; poco più del 40% della fornitura totale di gas di è costituito da GNL, trasportato su navi provenienti da altri Paesi tra i quali i maggiori fornitori sono Australia, Qatar, Paesi Bassi e Stati Uniti, mentre il restante 60% proveniente dall'Indonesia e dalla Malaysia attraverso gasdotto.
L'impianto di gas naturale liquefatto (GNL) di Singapore è costituito da un serbatoio di stoccaggio da 260.000 m³, da tre serbatoi di stoccaggio da 18.000 m³ e due moli che possono ospitare navi fino a 265.000 m³.
Circa il 4,4% dell’energia di Singapore proviene da altre fonti, come l’energia solare e i rifiuti urbani. Singapore ha a sua disposizione più di 1 gigawatt-picco (GWp) di energia solare, dispone di quattro impianti di termovalorizzazione, che inceneriscono tutti i rifiuti della Città-Stato, lo 0,9% del mix energetico proviene dal carbone (l’unico impianto di combustione del carbone di Singapore, il Tembusu Multi-Utilities Complex sull’isola di Jurong, fornisce vapore ed elettricità alle aziende chimiche dell’isola industriale), infine, lo 0,3% dell’energia elettrica di Singapore proviene da prodotti petroliferi.
Secondo le statistiche pubblicate dalla Energy Market Authority (aggiornate al primo semestre 2023)2, il settore manifatturiero assorbe il 37,6% dei consumi di energia elettrica totali, le utenze domestiche assorbono il 14,4%, i trasporti il 5,4%, le Utility il 2,6%, le Costruzioni lo 0,8% e il rimanente 39,2% è assorbito dai Servizi e dal Commercio, di cui la voci maggiori sono i servizi di Informatica e Comunicazione con il 9,7% e i servizi di gestione immobiliare con l’8,4%.
Singapore ha deciso di affrontare il trilemma energetico (sicurezza, equità e sostenibilità ambientale) con una strategia al 2035 che prevede di ridurre la dipendenza dal gas naturale, che comunque costituirà circa il 50% del mix energetico, aprendo la strada all’importazione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (30%) ed alla produzione di altre fonti di energia rinnovabile (20%).
Per il 30% di importazione, che ammonta ad una previsione di 4GW, Singapore ha emesso una richiesta di proposte per forniture su larga scala, che ha portato all’assegnazione di 1GW alla Cambogia, 2GW all’Indonesia e 1,2GW al Vietnam, che ha portato, nel giugno del 2023, all’implementazione del progetto interstatale LTMS-PIP (Lao PDR-Thailand-Malaysia-Singapore Power Integration Project) di integrazione degli elettrodotti tra Laos, Thailandia, Malaysia e Singapore, con i primi 100MW idroelettrici dal Laos3.
Per il 20% da fonti rinnovabili, Singapore punta a raggiungere i 2GWp dal solare già nel 2030, su un potenziale stimato di 8GWp calcolato sull’utilizzo delle tecnologie correnti, mentre le valutazione di altre fonti guarda con grande attenzione, tra le altre, al geotermico, all’idrogeno ed all’ammoniaca (che viene prodotta combinando l’idrogeno con l’azoto e dalla quale l’idrogeno può essere nuovamente estratto).
Il geotermico è una fonte non ancora sfruttata, anche se la presenza di fonti termali nell’isola maggiore di Singapore hanno fatto pensare ad un potenziale interessante, tanto che la Energy Market Authority ha iniziato nel 2022 l’iter per assegnare uno studio geofisico di tutto il territorio di Singapore4.
Per quanto riguarda l’idrogeno, Singapore punta alla realizzazione di una filiera non rigidamente limitata all’idrogeno verde e viene presa in considerazione anche l’importazione di idrogeno verde via condotte, per il quale è in fase di studio di fattibilità un progetto la tra City Energy (Singapore) e Gentari (Gruppo Petronas, Malaysia)5.
La Energy Market Authority e la Maritime & Port Authority hanno selezionato una short-list di sei consorzi per partecipare ad una Richiesta di Proposte per la produzione a basse o zero emissioni di ammoniaca6 , per un progetto che dovrà essere realizzato in Jurong Island e che dovrà generare tra i 55 e i 65 MW con turbine a gas e garantire l’approvvigionamento di 100.000 tonnellate di ammoniaca come combustibile navale7.
Per finanziare la transizione energetica, il governo di Singapore ha annunciato la costituzione del Future Energy Fund8 che dovrebbe essere operativo entro la fine del 2024, con una dotazione di 5 miliardi di dollari di Singapore (3,7 miliardi di USD)9.
4.2. Aria
Le principali fonti di inquinamento atmosferico di Singapore sono le emissioni delle industrie e dei veicoli a motore. Da agosto a ottobre, a causa dei monsoni sud-occidentali, Singapore viene investita da una coltre di fumo che proviene dall’isola di Sumatra, a causa di incendi boschivi e della pratica dell’addebbiatura10.
Per gestire l’inquinamento atmosferico e la qualità dell’aria, il governo impiega una strategia di pianificazione urbana e industriale integrata, insieme alle misure di controllo e monitoraggio, effettuata dalla National Environment Agency (NEA) attraverso una rete di 22 stazioni fisse di monitoraggio della qualità dell'aria situate in 5 regioni di Singapore.
I dati di SO2 (anidride solforosa), PM10 (particolato a 10 micron), PM2,5 (particolato a 2,5 micron), NO2 (biossido di azoto), CO (monossido di carbonio) e O3 (ozono) vengono rilevati 24 ore su 24 ed elaborati e pubblicati in tempo reale nel Pollutant Standards Index (PSI). Nel 2023, la qualità dell’aria è stata categorizzata come “Buona” e “Moderata” per il 99,5% dell’anno, con solo 2 giorni in ottobre in cui la qualità dell'aria è entrata nell'intervallo "malsano", con il PSI su 24 ore superiore a 10011.
Sin dal 2020, gli obiettivi della qualità dell’aria sono:
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SO2: media 24 ore 50µg/m3 (Obbiettivo OMS)
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PM2.5: media annuale 12µg/m3 (Sustainable Singapore Blueprint target), media 24 ore 37.5µg/m3 (Obbiettivo OMS)
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PM10: media annuale 20µg/m3, media 24 ore 50µg/m3 (Obbiettivo OMS)
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O3: media 8 ore 100µg/m3 (Obbiettivo OMS)
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NO2: media annuale 40µg/m3, media 1 ora 200µg/m3 (Obbiettivo OMS)
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CO: media 8 ore 10µg/m3, media 1 ora 30µg/m3 (Obbiettivo OMS)
Inoltre vengono monitorate le concentrazioni di VOC, in particolare Benzene, Toluene e Xilene (BTX) che sono emissioni tipicamente industriali.
Nel 2018, la NEA ha compilato il catalogo delle emissioni di SO2, rilevando che il 91% proviene dalle raffinerie, il 2,6% dagli impianti di produzione di energia, il 6,3% dalle altre industrie e lo 0,1% dal traffico veicolare.
Per il controllo delle emissioni delle industrie, la NEA applica lo schema di test sulle emissioni alla fonte (Source Emission Test Scheme), che le imprese devono condurre per conto proprio o incaricando laboratori accreditati nell’ambito del Singapore Laboratory Accreditation Scheme (SAC-SINGLAS). Ciò consente alle industrie di monitorare regolarmente le proprie emissioni atmosferiche e di garantire che rispettino gli standard prescritti sulle emissioni atmosferiche.
4.3. Acqua
Singapore è un paese con risorse idriche limitate, pertanto la qualità della sua acqua è attentamente regolamentata. La città è divisa in dieci bacini idrografici e sei bacini fognari. Il settore idrico è di competenza del Ministry of Sustainability and Environment (MSE), PUB (Agenzia nazionale per l’acqua di Singapore) funge da servizio idrico per l’intera Città-Stato12 e la National Environment Agency (NEA) regola l'inquinamento e la qualità dell'acqua nei corpi idrici interni e nelle aree costiere13.
Singapore può contare solo su 103 m³ di risorse rinnovabili di acqua dolce per abitante all’anno. Questo valore è ben al di sotto della soglia generalmente considerata come limite oltre il quale un Paese sperimenta un’estrema scarsità d’acqua e la situazione peggiorerà con la crescita della popolazione. Anche l’industria e l’economia sono in crescita, il che esercita un’ulteriore pressione sulle risorse idriche. Secondo il governo di Singapore, la domanda di acqua dovrebbe quasi raddoppiare entro il 2065.
Le riserve d’acqua sono in tutto 17, con Marina Bay, separata dal mare dalla diga Marina Barriage, che rappresenta la riserva più iconica di Singapore14, mentre circa il 5% del territorio è coperto da ecosistemi legati all’acqua, con zonizzazioni specifiche e quattro riserve naturali protette, tre delle quali legate all’acqua: il bacino idrografico centrale, una zona umida e un sito costiero. Le acque sotterranee naturali sono molto limitate.
L’Industria rappresenta circa il 51% dei prelievi idrici, il 45% dei prelievi avviene per usi comunali attraverso la rete di distribuzione pubblica, la cui quota sul totale dei consumi idrici è destinata a diminuire, mentre il restante 4% è prelevato dall’agricoltura. Nel 2019 il consumo pro capite è stato di 141 litri al giorno, che Singapore punta a ridurre a 130 litri entro il 2030.
Secondo il Water Resources Institute, il rischio di disastri legati all’acqua è medio. Rispetto ad altri Paesi, il rischio di siccità è medio, mentre il rischio di inondazioni fluviali e costiere è medio-basso. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, Singapore ha subito più di una dozzina di gravi inondazioni, come le inondazioni improvvise avvenute nel 2010 e nel 2011. Questi eventi hanno portato all’implementazione di diverse misure di riduzione del rischio di catastrofi, come l’aumento della capacità della rete di drenaggio, la costruzione di paratoie presso fiumi e bacini artificiali, nonché stagni di ritenzione, tetti verdi e giardini pluviali nelle aree urbane, per rallentare il deflusso superficiale nel sistema di drenaggio.
Le fonti di acque reflue sono divise in tre categorie, quelle piovane, quelle industriali e quelle municipali, Singapore ha implementato una rete di raccolta delle acque piovane separata da quella del sistema fognario pubblico, che serve tutte le zone industriali e quasi tutte le residenze.
Il Public Utilities Board (PUB) regola il sistema fognario, nonché il trattamento e lo scarico delle acque reflue industriali nelle fogne pubbliche; tutte le acque reflue devono essere scaricate nella rete fognaria pubblica.
Le acque reflue industriali devono essere trattate secondo standard specifici prima di essere scaricate nella rete fognaria; inoltre, le industrie che generano grandi quantità di effluenti acidi sono tenute a installare un sistema di monitoraggio del pH e di blocco dei flussi di scarico, per impedire che gli effluenti acidi vengano scaricati nelle fogne pubbliche.
Le industrie possono richiedere al PUB il permesso di scaricare direttamente gli effluenti commerciali contenenti inquinanti biodegradabili nelle fogne pubbliche, dietro pagamento di una tariffa. La tariffa viene determinata in base a quanto il livello di domanda biochimica di ossigeno (BOD) e di carico totale di solidi sospesi (TSS) superano gli standard consentiti.
Lo scarico delle acque reflue nei corsi d'acqua è regolato dall'Environmental Protection and Management Act 1999 (EPMA) e dalle “Environmental Protection and Management (Trade Effluent) Regulations” (EPM). La Divisione Pollution Control 1 (PCD1) della NEA amministra i regolamenti EPMA ed EPM.
Nel 2008 è stata ultimata la Fase 1 del Deep Tunnel Sewerage System (DTSS), una “autostrada” sotterranea di 207 chilometri per convogliare le acque reflue verso tre grandi impianti centralizzati di trattamento e recupero, situati a Changi, Kranji e Tuas 15.
Il progetto, dal valore stimato di 10 miliardi di dollari di Singapore (7,4 miliardi di USD), sta arrivando alle fasi finali di realizzazione, con gli scavi dei tunnel della Fase 2 che sono stati ultimati nell’agosto del 2023 e l’intero sistema dovrebbe essere completamente operativo nel 2026.
I depuratori operano tre livelli di trattamento (primario, secondario e terziario), i fanghi di depurazione vengono essiccati ed inceneriti (le ceneri vengono conferite alla discarica di Pulau Semakau), mentre le acque depurate vengono ulteriormente trattate per essere immesse nelle riserve o convogliate alle fabbriche per usi industriali, mentre l’acqua in eccesso viene scaricata a mare.
Dato l’alto livello di stress idrico, Singapore ha dovuto adottare una strategia integrata per l’approvvigionamento di acqua fresca, che si basa su quattro fonti: una è quella dell’utilizzo delle riserve naturali ed artificiali, una è quella delle acque reflue depurate, denominata NEWater, una è quella della desalinizzazione e la quarta è quella dell’importazione dal bacino del fiume Johor, in Malaysia, in virtù di un accordo bilaterale (1962 Water Agreement) che scadrà nel 2061.
4.4. Rifiuti
Nel 2023 sono state generate circa 6,86 milioni di tonnellate di rifiuti solidi, di cui il 27,5% generati dal settore domestico ed il restante 72,5% dal settore non domestico. I rifiuti da costruzioni e demolizioni sono riciclati al 99%, mentre il tasso medio di riciclo è stato del 52%, in calo rispetto al 57% del 2022, mentre l’obiettivo al 2030 sarebbe del 70%16.
I rifiuti solidi vengono separati all’origine e raccolti da aziende concessionarie selezionate con appalto, al momento sono tre. La frazione riclabile viene inviata agli impianti di stoccaggio, trattamento e recupero (sono registrati oltre 400 operatori17), la frazione non riciclabile e non inceneribile (stimata attorno al 3% del totale) viene inviata a discarica, mentre tutto quello che non viene riciclato ed è inceneribile viene inviato alla termovalorizzazione, in quattro impianti che soddisfano circa il 3% della domanda di energia elettrica di Singapore18; le ceneri da termovalorizzazione vengono inviate a discarica.
Semakau è l’unica discarica attiva di Singapore e costituisce un’isola artificiale a 8 km a sud dell’isola principale di Singapore, conterminata da un muro perimetrale di sette chilometri, ricoperto di uno strato di membrane impermeabili e poggiato su un letto di argilla, in modo da impedire fuoriuscite di percolato19. I rifiuti che vengono portati a Semakau vengono raccolti da tutti gli impianti di trattamento ed imbarcati al Tuas Marine Transfer Station.
Il TUAS Integrated Waste Management Facility (IWMF) è l’impianto integrato che dovrà essere costruito per fasi a partire dal 2025, in grado di incenerire 5800 tonnellate di rifiuti al giorno (circa il 31% dei rifiuti generati nel 2023), di biodigestare 400 tonnellate a giorno di rifiuti alimentari e trattare 800 tonnellate al giorno di fanghi da depurazione. L’impianto di trattamenti rifiuti sorgerà accanto a quello di trattamento delle acque reflue, realizzando il polo integrato denominato “Tuas Nexus”.
4.5. Suolo
La normativa di Singapore prevede che, per ottenere l’autorizzazione della Building Construction Authority (BCA) per un nuovo progetto di sviluppo di un sito o per il suo trasferimento ad un nuovo sviluppatore, sia necessario condurre un’investigazione per verificarne lo stato di contaminazione20.
Prima di ottenere l’autorizzazione della BCA, lo sviluppatore deve ottenere il via libera da una serie di Enti, tra cui la Central Building Plan Unit del Ministero dell’Ambiente, in ottemperanza ai requisiti tecnici da questi richieste, secondo quanto previsto dal Environmental Pollution Control Act e dal Code of Practice on Pollution Control21.
Pur non esistendo una chiara definizione di “sito contaminato”, è la sezione 7 del Code of Practice on Pollution Control, nella revisione del 2002, che definisce le linee guida per l’investigazione dei siti, lo stato di contaminazione ed il bisogno di eventuali azioni di bonifica, rifacendosi direttamente alle linee guida dei Paesi Bassi22.
1 https://www.edb.gov.sg/en/business-insights/insights/what-could-singapores-energy-mix-look-like-in-2035.html
2 https://www.ema.gov.sg/resources/singapore-energy-statistics/chapter3
3 https://www.ema.gov.sg/our-energy-story/energy-supply/regional-power-grids
4 https://www.ema.gov.sg/news-events/news/media-releases/2022/request-for-information-on-exploration-of-geothermal-energy-potential-across-singapore
5 https://www.reuters.com/article/idUSL1N3BU0LZ/
6 https://www.ema.gov.sg/our-energy-story/energy-supply/low-carbon-alternatives
7 https://www.ema.gov.sg/news-events/news/media-releases/2023/singapore-launches-next-stage-selection-of-low-zero-carbon-ammonia-power-generation-bunkering-project-developer
8 https://www.ema.gov.sg/news-events/news/media-releases/2024/establishment-of-future-energy-fund-to-support-singapore-infrastructure-investments
9 https://www.channelnewsasia.com/singapore/future-energy-fund-clean-fuel-lawrence-wong-budget-2024-hydrogen-nuclear-natural-gas-4128656
10 https://www.nea.gov.sg/our-services/pollution-control/air-pollution
11 https://www.singstat.gov.sg/publications/reference/ebook/society/environment
12 https://www.unwater.org/sites/default/files/2023-07/sdg6-country-acceleration-case-study-singapore_eng.pdf
13 https://www.nea.gov.sg/our-services/pollution-control/water-quality
14 https://www.pub.gov.sg/Public/WaterLoop/OurWaterStory/Local-Catchment-Water
15 https://www.pub.gov.sg/Professionals/Requirements/Used-Water/DTSS
16 https://www.nea.gov.sg/our-services/waste-management/waste-statistics-and-overall-recycling
17 https://www.nea.gov.sg/our-services/waste-management/waste-collection-systems
18 https://www.nea.gov.sg/docs/default-source/resource/iwmf.pdf
19 https://www.nea.gov.sg/our-services/waste-management/waste-management-infrastructure/semakau-landfill
20 https://www.jtc.gov.sg/-/media/project/jtc-cx/corpweb/assets/get-help/ebs-guidelines-august-2019-v6.pdf
21 https://www.seaisi.org/storage/environmental-safetys/regulation/pdf/7qrPyzvbTIOoyUYTAwhLPmU7J8422beEjcrtTCBJ.pdf
22 https://rwsenvironment.eu/subjects/soil/legislation-and/soil-protection/