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2. Relazioni tra Italia, UE e Vietnam

Nel 2023, Italia e Vietnam hanno celebrato i 50 anni di relazioni diplomatiche, stabilite ufficialmente il 23 marzo 1973, mentre Partenariato strategico nel gennaio del 2013.

Il Vietnam è il primo partner commerciale tra i Paesi ASEAN, nel 2022, le importazioni dal Vietnam hanno raggiunto i 4,43 miliardi di Euro, segnando un raddoppio rispetto al 2017 e secondo un trend iniziato nel 2018 e solo leggermente rallentato nel 2020, durante il picco della pandemia Covid-19.

Nello stesso periodo, le esportazioni verso il Vietnam sono cresciute complessivamente del 16%, raggiungendo il valore di 1,35 miliardi di Euro, conseguentemente il saldo di bilancia commerciale dell’Italia, già negativo, è peggiorato raggiungendo un passivo di 3,08 miliardi di Euro.

Il Vietnam sta gradualmente emergendo come fornitore dell’Italia, erodendo una piccola quota di forniture prima assegnate alla Cina.

I primi 5 settori di import da Vietnam sono il CI263 - Apparecchiature per le telecomunicazioni (26,3%), CH241 - Prodotti della siderurgia (13,2%), CB152 - Calzature (8,8%), AA012 - Prodotti di colture permanenti (8,2%), CB141 - Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia (7,3%).

I primi 5 settori di export verso il Vietnam sono CB151 - Cuoio conciato e lavorato; articoli da viaggio, borse, pelletteria e selleria; pellicce preparate e tinte (15,9%), CK289 - Altre macchine per impieghi speciali (9,2%), CK282 - Altre macchine di impiego generale (7,5%), CK281 - Macchine di impiego generale (5,1%), CB139 - Altri prodotti tessili (3,6%).

I flussi di export ed import evidenziano che l’industria Italiana utilizza questo Paese soprattutto per le lavorazioni di alcune fasi dei cicli produttivi della Moda, tuttavia è anche evidente che il Vietnam è un buon cliente per quanto riguarda le tecnologie meccaniche, necessarie per la sua robusta e crescente industrializzazione.

Le relazioni commerciali, inoltre, segnano un progressivo rafforzamento conseguente all’accordo di libero scambio sottoscritto tra Vietnam ed Unione Europea, entrato in vigore il 1° agosto del 2020. Tale accordo prevede di:

  • eliminare il 99 % di tutte le tariffe ed eliminare parzialmente il restante 1 % attraverso contingenti limitati a dazio zero,

  • ridurre gli ostacoli normativi e gli oneri burocratici che si sovrappongono,

  • tutela dei diritti di proprietà intellettuale, comprese le indicazioni geografiche concesse a prodotti alimentari,

  • apertura dei mercati dei servizi e degli appalti pubblici,

  • garantire l'applicazione delle norme concordate.

Il Vietnam ha eliminato il 65 % dei suoi dazi sulle merci dell'UE il giorno dell'entrata in vigore dell'accordo. Rimuoverà gradualmente il resto entro il 2030, mentre l'UE eliminerà progressivamente i dazi sulle importazioni dal Vietnam entro il 2027; questo approccio asimmetrico tiene conto del fatto che il Vietnam è un paese in via di sviluppo.

La Cooperazione Italiana allo Sviluppo è presente in Vietnam sin dal 1990, data di firma del primo Accordo Tecnico-Finanziario di Cooperazione tra i due Paesi. Sin dal 1998 la Cooperazione Italiana allo Sviluppo ha un Ufficio a Hanoi, che dal 2007 è competente per le attività di cooperazione anche in Cambogia e Laos. Da Gennaio 2016 - a seguito della riforma della cooperazione italiana (L. 125/2014) - l’ufficio di Hanoi è diventato Sede estera dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e ha acquisito autonomia finanziaria e amministrativa dall’Ambasciata d’Italia in Hanoi.

La Sede AICS di Hanoi sostiene le esigenze fondamentali del Paese in diversi ambiti: per la ristrutturazione economia e il potenziamento del ruolo del settore privato, in particolare attraverso il supporto alle Piccole e Medie Imprese (PMI) e il rafforzamento delle Risorse Umane, promuovendo corsi di Formazione Professionale che siano in grado di fornire una forza lavoro capace; per migliorare la difesa dalle minacce Sanitarie; per un uso migliore delle risorse, come ad esempio le Risorse Idriche e Naturali, allo scopo di contribuire alla mitigazione degli effetti del Cambiamento Climatico e dei Disastri Naturali.

In ragione delle limitate disponibilità finanziarie dell’aiuto pubblico italiano e del reddito relativamente elevato del Vietnam, il credito d’aiuto è lo strumento finanziario principale delle attività italiane. Inoltre, essendo l’Italia un donatore relativamente piccolo, privilegia il finanziamento e l’attuazione di programmi specifici, piuttosto che il sostegno di settori o del budget statale, dove la sua azione sarebbe meno incisiva